Psicoterapia cognitivo-comportamentale

Sofferenza psichica: normale o patologica?

Non è facile cogliere le caratteristiche che un comportamento umano deve presentare per essere definito patologico. Non tutta la sofferenza psichica è frutto di patologia, anzi solo una piccola parte della sofferenza degli essere umani è riconducibile alla psicopatologia. Gli uomini soffrono per il fallimento delle loro imprese, per la perdita dei loro cari, per la mancata accettazione all'interno del loro gruppo, per la scarsa autostima, perchè non riescono a dire di no, per il ricordo di eventi passati e per il timore che questi eventi possano accadere di nuovo nel futuro.

La vita è permeata di sofferenza, ma ciò non è affatto indice di patologia, anzi il dolore (sia fisico che psichico) costituisce una sorta di segnalatica utilissima alla sopravvivenza ed un'opportunità di fare crescita personale e di arricchimento interiore. Il dolore segnala che stiamo andando fuori strada, che stiamo subendo o subiremo un danno, che, in passato, nel presente o nel futuro è stato o sarà compromesso il raggiungimento di uno scopo; l'intensità del dolore sarà in qualche modo un indice del valore dello scopo in questione. In questo senso la sofferenza psichica è funzionale all'adattamento, ciò non è affatto vero per la sofferenza patologica. Com'è possibile che una stessa emozione negativa sia segno ora di un buon adattamento, ora di una disfunzione psicopatologica? Come si distingue il dolore straziante per un lutto da un lutto patologico? Qual è il limite tra la preoccupazione di avere una malattia grave e le preoccupazioni ipocondriache? Fra la paura che cada l'aereo e la fobia dell'aereo? 

Il tempo permette di mettere a fuoco queste diversità: un sistema ben funzionante utilizza l'emozione negativa come segnale per cambiare. L'essenza della psicopatologia sta tutta nella impossibilità del sistema di cambiare. 

La psicoterapia cognitiva aiuta ad individuare certi pensieri ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle forti e persistenti emozioni problematiche vissute dal paziente, a correggerli, ad arricchirli, ad integrarli con altri pensieri più realistici, o, comunque, più funzionali al proprio benessere. 

 

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